lunedì 25 aprile 2016

[Recensione] "Due verticale" di Jeff Bartsch

Ci sono libri che mi fanno dire che il sonno è comunque sopravvalutato e questo libro è stato uno di quelli, tanto che l'ho finito alle 3:30 del mattino. 

Come da titolo, il libro in questione è Due verticale di Jeff Bartsch
E prima di ogni altra cosa, voglio ringraziare la casa editrice Nord per avermi spedito una copia fuori commercio del romanzo in seguito alla risoluzione di un cruciverba. 
Onestamente non pensavo e soprattutto non speravo di essermi classificata tra i primi tre ad aver inviato la soluzione corretta perché ho visto il post su Facebook un'ora dopo la sua pubblicazione e la stampante ci ha messo qualcosa come tre secoli ad accendersi per permettermi di stampare il foglio, ma poi mi sono detta che suvvia, sicuramente la gente sarà stata a cena in quanto il post è stato pubblicato intorno alle 19:30 e che se anche in tanti l'avevano visto, sicuramente non tutti avevano una stampante a portata di mano e poi, che diamine, io sono praticamente un fulmine nel trovare le parole in uno schema. 
Morale della favola, il lunedì mi sono trovata questa bella email da parte della Nord che mi comunicava la vincita. 

Ma ora la smetto di essere logorroica perché sicuramente non è questa la parte del post che vi interessa di più.  


Titolo: Due verticale
Titolo originale: Two Across
Autore: Jeff Bartsch
Data di uscita: 14 aprile 2016
Data di uscita originale: 9 giugno 2015
Pagine: 352 (copertina rigida)
Editore: Nord

Trama:
Stanley Owens non ha amici, e a lui va benissimo così. E comunque non ha mai trovato nessuno che condividesse il suo amore sconfinato per i libri, i numeri e, soprattutto, per l’enigmistica: inventare cruciverba è il suo sogno, la sua ragione di vita. Un giorno, però, incontra Vera, una ragazza diversa dalle altre: diversa come lui. La loro sintonia è talmente profonda che Vera non si stupisce quando lui le propone di sposarlo (per finta) e di rivendere i (veri) regali di nozze, così da pagarsi un biglietto per la libertà. E accetta. Anche perché è davvero innamorata di Stanley. Ma lui non lo capisce e, dopo la cerimonia, la lascia andare. La vita li separa, ma non c’è come la lontananza per far emergere la verità. Col tempo, Stanley si rende conto che la sua vita è piena di caselle bianche che possono essere riempite solo da Vera. Decide allora di riconquistarla, usando l'unico linguaggio che conosce: semina i suoi cruciverba d'indizi comprensibili soltanto a lei, sperando che, prima o poi e ovunque lei sia, la sua dichiarazione d’amore giunga a destinazione…


Charlatan

Il romanzo inizia con questa parola e prosegue poi con Charlatan. C-H-A-R-L-A-T-A-N. Charlatan

Siamo a Washington nel 1960 e nella sala da ballo dell'Hawthorne Hotel si sta svolgendo una gara di spelling, dove i più agguerriti di tutti sono Vera Baxter - la ragazza sul palco che deve compitare l'ortografia esatta della parola di apertura - e Stanley Owens. 

Conosciamo i nostri due protagonisti in questo modo, mentre si studiano e si affrontano in una di quelle gare di spelling tanto famose negli Stati Uniti - gare che forse a noi sembrano senza senso se non si è più alle scuole elementari perché il nostro italiano si scrive così come lo si pronuncia mentre la lingua inglese è diversa, i fonemi sono diversi dall'ortografia di una parola. 

E charlatan è una di quelle parole che spesso tornerà a tormentare la nostra protagonista Vera nel corso della storia. 

Due verticale - tolto il prologo del 1960 - è una storia che si svolge complessivamente nel corso di dodici anni della vita dei nostri protagonisti. 
È una storia che possiamo suddividere in cinque atti perché, esattamente come i cruciverba sono parte integrante - uno dei pilastri - di questa storia, la storia stessa segue uno "schema".
Schema che forse può risultare ripetitivo, ma che in realtà aiuta entrambi i protagonisti a crescere. 

Stanley ha una madre ossessiva che lo ha obbligato fin da piccolo a studiare qualsiasi materia e qualsiasi libro, programmando già il futuro per lui: Harvard, la laurea in Legge, poi la nomina a procuratore e infine il Congresso. Ma Stanley non ci sta, lui ama la conoscenza ma la sua vera passione sono i cruciverba. 

Anche Vera è estremamente intelligente, anche lei studia sempre dalla mattina alla sera. E Vera è un po' infatuata di Stanley perché nella sua occasionale superbia - quando etichetta tutti gli altri come inferiori a lei - capisce che a legare lei e Stanley è qualcosa di speciale, che solo lui può essere al suo livello e chi, se non lei, può capire Stanley e la sua passione per gli schemi? 
Per questo accetta la sua proposta di falso matrimonio e sembra tutto perfetto all'apparenza fino a quando Stanley, esaltato dalla sua stessa intelligenza e pienezza di sé e dal suo stesso egoismo, riesce a tirare in piedi un'altra truffa che rovinerà la vita a Vera.  
E Vera sparisce mentre quella parola - charlatan - continua a tormentarla. 
È davvero una ciarlatana? Anche lei è alla stessa stregua di quell'impostore di Stanley?

Vera parte come una ragazza fin troppo intelligente alle prese con qualcosa che non si può studiare sui libri: l'amore. E quando la sua sfiducia verso Stanley e verso l'amore prende il sopravvento, diventa pragmatica fino a non tollerare più che lui si metta sul suo cammino.
Stanley fa l'inverso: troppo concentrato su stesso, crede che la sua intelligenza basti per prevedere tutto e per trovare una giustificazione ad ogni cosa, rendendosi contro troppo tardi di quanto il suo egoismo abbia danneggiato Vera e di quello che prova per lei

Stanley non si arrende alla sparizione di Vera e continua a cercare e a costruire cruciverba con messaggi in codice per lei, sperando che Vera in un qualche modo risponda. Lo farà? 


Questo romanzo mi ha davvero emozionata, probabilmente anche perché ho rivisto molto di me stessa in entrambi i protagonisti: prima in Vera, con quell'infatuazione per Stanley da parte di una ragazzina che era per la prima volta alle prese con un sentimento del genere e con il suo cercare segnali in lui che mostrassero lo stesso sentimento e poi anche in Stanley, con la sua capacità di stare bene da solo anche senza amici - all'inizio perlomeno - e poi in quella continua ricerca della persona amata. 
Mi sono rivista in entrambi, ma forse più in Vera: prima infatuata e sempre pronta a concedere un'altra possibilità e poi decisa a pensare a se stessa e al suo futuro. 

Lo stile dell'autore è davvero trascinante e le pagine scorrono via veloci. 
I punti di vista sono alternati, ma non con il classico "un capitolo tu e un capitolo io" - no, seguiamo Vera e Stanley per fasi abbastanza lunghe della loro vita e il fatto di seguirli così a lungo comporta che vediamo crescere e cambiare entrambi, senza mai essere confusi da cambi di punti di vista troppo repentini. 
Li vediamo prima come ragazzini di sedici anni e poi li vediamo affrontare la vita e i loro sogni, cercando di raggiungere ognuno i propri obiettivi, fino alla soglia dei trent'anni. 

In ogni "atto" della loro vita conosciamo persone nuove, le persone che li circondano in quel momento e che li riportano ad avvicinarsi oppure ad allontanarsi di nuovo. Sono personaggi che, specialmente nel caso di Stanley, aiutano loro a capire che una vita basata su un imbroglio continuerà a causare loro problemi ovunque andranno. 
E che senza essere sinceri l'uno con l'altro non potranno mai avere un futuro insieme. 

Ho riso e ho anche pianto e i cruciverba di Stanley sono davvero geniali e divertenti nella scelta del "tema" - si può dire che il cruciverba sia il terzo protagonista di questo romanzo

"E ora provava la stessa frustrazione: poteva reinventarsi da cima a fondo, ripartire da zero, prendere decisioni del tutto diverse e tentare di lasciarsi tutto alle spalle, ma la nuova vita sarebbe sempre soggiaciuta a ciò che era accaduto in passato."

Sono stata indecisa fino all'ultimo su quante stelle dare, ma penso proprio che questo romanzo se ne meriti cinque


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