martedì 24 aprile 2018

[Spotlight] "Io sono l’usignolo" di Emanuela Navone

Sono di nuovo qui con una nuova segnalazione, grazie alla sua stessa autrice che mi ha contattata nei giorni scorsi. 
E intanto che ci sono, la ringrazio anche per la copia digitale del suo romanzo - che sotto vi mostro - e che leggerò al più presto, appena avrò concluso un paio di letture. 


Titolo: Io sono l’usignolo
Autrice: Emanuela Navone
Editore: Autopubblicato
Genere: Thriller
Numero di pagine: 256
Data di uscita: 10/12/2017
Prezzo ed. cartacea: 12,00 €
Prezzo ed. digitale: 2,99 €
ISBN: 978-1549774379 


Trama: Chi è Florian Chevalier e perché ha bruciato la casa del sindaco di Val Salice? Questo si domanda il giornalista Rubino Traverso, intenzionato a scoprirne di più e sorpreso che nessuno voglia raccontare nulla.
Quando, proseguendo le ricerche, inizia a ricevere disegni bizzarri e strani messaggi intimidatori, capisce la verità non deve venire a galla. Che cosa nascondono gli abitanti di Val Salice?
In un agosto spazzato dal vento, Rubino scoprirà a poco a poco che perfino un piccolo paese sperduto fra i monti liguri ha i suoi scheletri nell’armadio. E dovrà scoprire quali.
 

Cosa sei disposto a perdere pur di conoscere la verità?

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Estratto dal prologo: 

L’aula è calda e odora di corpi sudati. I bambini tengono le teste chine sui banchi, i quaderni aperti e i pennini che si muovono sui fogli.
La maestra batte la bacchetta sulla cattedra. Due grossi occhiali dalla montatura spessa nascondono occhi piccoli e acquosi.
«Bambini, consegnatemi i disegni.»
Uno stridore di sedie. Tanti piedi che si alzano all’uniscono e si trascinano verso la cattedra. I grembiuli formano un’unica scia color ebano. La maestra fa scorrere gli occhi sui fogli, la bocca piegata in una sottile smorfia. Giocherella con la fede che ha al dito. «Manca un disegno.»
Alza lo sguardo.
I bambini sono tornati ai loro posti. Alcuni sbirciano l’orologio sopra la porta, altri hanno posato il pennino accanto al calamaio.
Un bambino ha ancora il foglio davanti a sé.
La maestra lo chiama. «Consegna il tuo disegno, per favore.»
Il   bambino   solleva   la   testa.   Osserva   la   maestra   con   una   mano   sul
mento.
«Vieni, portami il disegno.»
Il bambino continua a guardarla ma non si alza.
La maestra muove l’indice. «Vieni, su.»
La lancetta più lunga dell’orologio compie due giri prima che l’alunno scosti la sedia e si alzi. Prende il foglio e con piccoli passi arriva alla cattedra. Tiene il disegno girato verso di sé. Si ferma davanti alla maestra.
Qualche sussurro scivola nell’aria, ma la donna inarca le labbra. Il suo ssssst fa abbassare le teste sui banchi.
«Dammi il disegno, su.»
Il bambino si allunga sulla cattedra e lo posa. Le sue labbra si piegano all’insù mentre la maestra volta il foglio. 

«Buon cielo.»
Un uccello enorme, dal ventre gonfio e le piume seghettate. Le zampette sono spesse e con protuberanze; le ali spiegate, tante righe calcate sul foglio. Occhi piccoli e neri. Il becco, lungo e appuntito, tiene il corpo di una donna, il busto da una parte e le gambe dall’altra. La donna ha occhiali dalla montatura spessa e capelli che disegnano onde nere.
La maestra straccia il disegno.
«Che cos’è?»
Il bambino è di nuovo al suo posto, le mani dietro la nuca.
La maestra sbatte la mano sulla cattedra.
«Dio santo, che cos’è?!»
Il bambino schiude le labbra. «Un usignolo, signora maestra.» 


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L'autrice: 
Emanuela è nata a Genova e vive in un paesino sperduto sui monti proprio sul confine con il Piemonte.
Scrive da quando era una bambina, e da allora ne è passata di acqua sotto i ponti. È cresciuta a pane e Stephen King, e gran parte della sua esistenza l’ha trascorsa leggendo i suoi horror e i fantasy della Bradley, Tolkien, Goodkind e autori meno famosi.
Nel 2014 ha finalmente ottenuto la laurea dopo anni di lacrime e sangue e si è trovata nel mondo reale e ha scoperto che era pieno di denti aguzzi. È diventata assistente editor per Edicolors, una casa editrice specializzata in narrativa per
l’infanzia; poi, cedendo allo smisurato ego che la divora, ha deciso di diventare freelance.
Vive in una grande casa circondata da gatti — prima o poi diventerà come la gattara dei Simpson. Oltre alla scrittura, adora la musica metal e la fotografia. La trovate spesso in giro per i boschi con la sua fedele reflex e la testa sulle nuvole.


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